La Rotatoria 3

Lo scorso 27 agosto, all’insaputa del XV Municipio, sono iniziati i lavori per la famigerata rotatoria a La Giustiniana. “Famigerata” perché lungamente e inutilmente (fino ad oggi) attesa da automobilisti, cittadini, (alcuni) giornali e (molti) politici locali. “Lungamente attesa” perché con la rotatoria verrà eliminato il semaforo che – è opinione diffusa – causa le interminabili code nel tratto La Storta-La Giustiniana. I lavori dovrebbero durare 120 giorni e poi, come d’incanto, risolvere completamente i problemi di traffico della zona.

Ora qualche dubbio ha cominciato a serpeggiare anche tra i più accaniti e storici difensori della rotatoria in questione. Complice forse il fatto che i lavori sono fermi da qualche settimana (pare per qualche difetto nella progettazione o esecuzione, quisquilie) o la vista di una rotatoria che sembra più un’isola spartitraffico (tra l’altro decentrata), più di qualcuno ha cominciato a sostenere che il problema delle code non potrà essere risolto da una siffatta rotatoria. E se le code, si è cominciato a sussurrare, oltre che dalla presenza del semaforo, dipendessero dalla confluenza di due strade ad alto scorrimento (la Braccianese e la Cassia) e dalle troppe auto che vi transitano tali da creare un vero e proprio effetto imbuto? In fondo basta (bastava) percorrere la strada di buon mattino quando ancora il semaforo è lampeggiante (e, quindi, è come se non ci fosse!) per rendersene conto.

Mentre continuiamo (e continueremo) a stare in coda, già si intravede il finale. Se – prima o poi – la rotatoria dovesse essere ultimata, si leverà un coro di voci sull’inutilità o l’errore di realizzare una tale opera, e per corollario affermazioni del tipo “la rotatoria non serve”, “il progetto era un altro”, ecc. Del resto si sa che le vittorie hanno molti padri e le sconfitte sono orfane.

Intanto torna a risuonare la campana dell’unica vera, rivoluzionaria e stavolta definitiva, soluzione al problema del traffico tra La Storta e La Giustiniana: il prolungamento della Braccianese Bis. Dunque un’altra strada, altre auto, altro traffico. Perché la parola che sottende tutto è “fluidificare” il traffico. Con buona pace di chi vorrebbe puntare ad una difficile, ma non utopistica mobilità dolce e sostenibile, una mobilità alternativa che a La Storta e La Giustiniana in fondo ha già una buona base di partenza: il treno.